Verso un mercato unico digitale: aspettative e realtà
Londra/Wallisellen, 4 novembre 2015 – Da un nuovo studio commissionato da RICOH Europe è emerso che la maggior parte delle aziende europee non è pronta per un mercato unico digitale, ma ha grandi aspettative e sta pianificando di espandere il proprio business in tutta Europa entro il 2020. Come si posizionano in questo contesto le aziende italiane?
Le aziende conoscono la strategia dell’Unione Europea in relazione al mercato unico digitale? C’è consapevolezza del suo potenziale? Quali sono i timori? Una ricerca commissionata da RICOH Europe a Coleman Parkes Research ha risposto a queste domande. Dallo studio, che ha coinvolto 1.360 dirigenti aziendali di tutta Europa, è emerso che la maggior parte delle aziende europee (92%) dichiara di non essere pronta per l'introduzione del mercato unico digitale europeo che include la serie di normative più innovativa dell’ultimo decennio (in Italia la percentuale è del 91%). Milioni di imprese attualmente rischiano quindi di non riuscire a beneficiare dei 415 miliardi1 di euro che il mercato unico digitale potrebbe apportare all’economia europea .
Chi è pronto per il conto alla rovescia?
Solo la metà delle aziende del campione d’indagine (51%) ha sentito parlare del mercato unico digitale proposto dall'UE. La sua entrata in vigore, prevista per la fine del 2016, uniformerà il mercato europeo online affinché in qualsiasi Paese dell'UE gli stessi contenuti, gli stessi prodotti e servizi siano disponibili ai medesimi prezzi. L’Italia, insieme alla Francia, è il Paese in cui la conoscenza dell’argomento è più alta (70% delle aziende), mentre quella più bassa si registra nei Paesi del Nord (38%), in Belgio e Lussemburgo (36%) e in Portogallo (27%).
# | Percentuale delle aziende in ciascun Paese che conoscono la strategia dell’Unione Europea in relazione al mercato unico digitale | # | Percentuale delle aziende in ciascun Paese che non sono pronte per il mercato unico digitale | |||
1. | Italia | 70% | 1. |
| 97% | |
- | Francia | 70% | 2. | Francia | 95% | |
2 | Spagna | 65% | - | Germania | 95% | |
3. | Germania | 61% | 3. | Belgio / Lussemburgo | 94% | |
4. | Regno Unito | 57% | 4. | Regno Unito | 92% | |
- | Polonia | 47% | - | Spagna | 92% | |
5. | Austria | 47% | - | Portogallo | 92% | |
6. | Ungheria | 46% | 5. | Ungheria | 91% | |
7. | Paesi Bassi | 43% | 6. | Italia | 91% | |
8. | Portogallo | 30% | 7. | Paesi del Nord | 90% | |
9. | Belgio / Lussemburgo | 29% | 8. | Austria | 88% | |
10. | Paesi del Nord | 28% | 9. | Paesi Bassi | 86% |
I manager europei divisi tra ottimismo e pessimismo
La maggior parte degli intervistati ritiene che i vantaggi del mercato unico digitale sarebbero molteplici e riguarderebbero in particolare:
- l’incremento del numero di clienti dei Paesi dell'UE (56% degli intervistati)
- la possibilità di entrare in nuovi mercati europei (52%)
- una maggiore efficienza all'interno delle proprie aziende (44%)
C’è però chi è meno ottimista: il 24% delle aziende coinvolte non crede che il mercato unico digitale possa portare a vantaggi; anzi, molte temono possibili ripercussioni negative sul business:
- il 40% delle imprese dichiara di non essere pronto a fronteggiare l’aumento della concorrenza conseguente all’introduzione del mercato unico digitale
- il 37% teme implicazioni in termini di costi
- il 34% ritiene di non avere le risorse sufficienti per trarre vantaggio da questa opportunità
- un terzo pensa che l’ulteriore aumento delle normative sarà fine a se stesso
Vantaggi percepiti | Preoccupazioni espresse | ||
Clientela UE più ampia | 56% | Aumento della concorrenza | 42% |
Riduzione delle barriere per l’accesso a nuovi mercati | 52% | Necessità di maggiori strumenti IT | 41% |
Maggiori opportunità di profitto | 52% | Ostacoli riguardanti l’IVA | 36% |
Maggiore redditività | 50% | Incertezza sulla protezione dei dati transfrontalieri | 34% |
Riduzione dei costi di gestione | 48% | Investimento necessario per accedere nuove aree | 34% |
Lancio più rapido di nuovi prodotti/servizi | 47% | Riduzione dei prezzi dei prodotti e/o dei servizi | 32% |
Maggiore efficienza nei processi e nei sistemi interni | 44% | Mancanza di norme chiare sull'eCommerce transfrontaliero | 29% |
Una delle possibili cause della mancanza di entusiasmo nei confronti del mercato unico digitale potrebbe essere la preoccupazione per l’insufficienza di risorse digitali nel proprio Paese. Solo il 9% dei dirigenti aziendali europei dichiara che la propria nazione è "molto forte" dal punto di vista della tecnologia, delle competenze e delle infrastrutture digitali. Quasi due terzi delle imprese nei Paesi del Nord ritiene che il proprio Paese abbia risorse digitali soddisfacenti, questo dato si riduce a un quinto per le aziende polacche e spagnole e solo al 15% per quelle francesi e italiane. Secondo il Digital Economy and Society Index della Commissione europea3, Danimarca, Svezia e Finlandia si classificano come le tre nazioni più preparate a livello digitale tra i 28 Stati membri dell'UE, mentre Polonia, Italia e Spagna si trovano nella seconda metà della classifica.
David Mills ha poi aggiunto: "Iniziando ora a ottimizzare, digitalizzare e standardizzare i processi aziendali, le imprese europee lungimiranti riusciranno a guadagnare un importante vantaggio competitivo. Si tratta di un passaggio necessario se l'Europa vorrà creare ‘giganti digitali’ in grado di competere in un contesto globale tradizionalmente dominato da aziende americane e cinesi”.
Per maggiori informazioni, potete visitare il sito RICOH Thoughtleadership.
| Ricoh |
Ricoh sostiene le realtà digitali con l'impiego di tecnologie e servizi innovativi che consentono di lavorare in modo più intelligente ovunque ci si trovi. Grazie alle conoscenze e alle capacità organizzative acquisite nel corso dei suoi 85 anni di storia, Ricoh è un fornitore leader di servizi digitali, gestione delle informazioni e soluzioni di stampa e imaging progettate per supportare la trasformazione digitale e ottimizzare le prestazioni aziendali. Il gruppo Ricoh, la cui sede centrale è situata a Tokyo, ha grandi centri operativi in tutto il mondo e offre prodotti e servizi a clienti in circa 200 Paesi e regioni. Nell’anno finanziario conclusosi a marzo 2022, Ricoh Group ha registrato vendite mondiali pari a circa 1.758 miliardi di yen (circa 14,5 miliardi di USD).
Per ulteriori informazioni potete visitare il sito: www.ricoh.ch/it
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