Le piccole aziende rischiano di perdere i dipendenti migliori a causa di frustrazioni tecnologiche
30.09.2020

Le piccole aziende rischiano di perdere i dipendenti migliori a causa di frustrazioni tecnologiche

Oltre un quarto dei lavoratori di piccole imprese europee cambierebbe lavoro, privilegiando aziende meglio organizzate per il lavoro da remoto

Londra/Wallisellen, 30 settembre 2020 – Le piccole aziende europee hanno il 42% di possibilità in più rispetto alle altre imprese di perdere dipendenti a causa di frustrazioni legate alla tecnologia e al lavoro da remoto.

Mentre i proprietari delle piccole aziende cercano di recuperare dagli effetti della pandemia globale, i lavoratori si aspettano che il proprio datore di lavoro offra un moderno approccio misto alla questione di come e dove lavorare. Una nuova ricerca commissionata da Ricoh Europe, basata su un sondaggio condotto fra 3.000 impiegati europei, rivela che il 27% dei lavoratori di piccole imprese sta prendendo in considerazione l’ipotesi di cambiare lavoro. Dallo studio emerge inoltre che:

  • Il 69% di questi lavoratori sostiene di avere le competenze necessarie per lavorare da remoto 
  • Tuttavia, il 29% fa fatica a mantenere motivazione e coinvolgimento alti durante il lavoro da remoto a causa di problemi comunicativi e tecnologici
  • Il 22% si sente inoltre meno produttivo a causa di limitazione comunicative e tecnologiche
  • Il 48% ha dovuto fare affidamento sui propri dispositivi personali per lavorare da remoto durante la pandemia perché la propria azienda non ha fornito alcun equipaggiamento tecnico
Questo deficit tecnologico non mette solo a rischio la conservazione del personale. Secondo un preoccupante dato emerso dallo studio, proprio in un momento in cui è cruciale favorire la crescita, il 24% dei lavoratori sostiene di non avere gli strumenti necessari per offrire i risultati migliori ai clienti o per collaborare a distanza con il proprio team.
Nonostante le problematiche relative al lavoro da remoto, non si prospetta un imminente ritorno in massa in ufficio dei lavoratori delle piccole aziende. Riguardo le future politiche di lavoro da remoto della propria azienda, il 41% ritiene che la propria azienda gli permetterà di lavorare da remoto fino alla fine del 2020, mentre il 34% crede che la situazione possa rimanere invariata a tempo indeterminato.

Certo è che i dipendenti delle piccole aziende si aspettano di più dal proprio datore di lavoro. Due terzi (il 66%) prevede di poter mantenere la flessibilità acquisita durante il lockdown e il 55% spera che la propria azienda investa in mezzi tecnologici che soddisfino le necessità dei luoghi di lavoro del futuro. Ciò include garantire una maggiore sicurezza negli uffici, visto che il 40% afferma di non sentirsi a proprio agio a tornare al proprio posto di lavoro a meno che non siano messe in atto misure di sicurezza, quali scanner per il monitoraggio della temperatura e apparecchiatura contactless. 

David Mills, amministratore delegato di Ricoh Europe, afferma: “Se finora la trasformazione digitale è stata presente nei piani a lungo termine, adesso, per le piccole aziende, non c’è tempo da perdere. Se non riescono a garantire la tecnologia necessaria per rendere facile e sicuro il lavoro a distanza, i proprietari delle imprese rischiano di assistere a una fuga dei cervelli del personale migliore. Le aziende fioriscono grazie all’abilità e alla qualità del personale: perderli a favore della concorrenza spesso significa perdere anche clienti. Le vecchie modalità di lavoro non possono più costituire la norma. Non è più sufficiente per le aziende “cavarsela” con apparecchiatura e procedimenti inadeguati. I prossimi passi delle piccole aziende detteranno il modo in cui supereranno la crisi e si spianeranno la strada per il successo futuro.”
Puoi scaricare il nostro report dedicato alle piccole aziende su www.ricoh-europe.com/insights.

| Ricoh |

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